L’anello di Moebius dei giovani amanti

Pochi conoscono la storia che vengo a narrarvi: c’era una volta una coppia di teneri e dolci amanti, i quali, nonostante le peripezie di una vita non sempre benevola nei loro confronti, s’erano trovati e conoscendosi s’erano amati.

Erano una coppia serena, e proprio per questo sempre al centro delle invidie di quanti mal sopportavano la loro felicità, sicché un bel giorno un demone malvagio ghermì il giovane amante, sottraendolo alle braccia della sua amata.

Rapitole quanto aveva di più caro la poverina pianse mille e mille lacrime, ma della sorte del giovane non seppe alcunché, fino a quando una voce si fece largo nel suo cuore, sussurrandole di trovare la forza di presentarsi al demone perché questi, per quanto malvagio, le avrebbe dato comunque l’opportunità di riabbracciare il suo amato.

Dopo essersi contorta nel dubbio per un numero indeterminato di istanti, tutti uguali a loro stessi, la giovane finalmente trovò il coraggio di affrontare la situazione. Così vinse le sue paure e prestando ascolto a quanto il suo cuore le suggeriva si presentò tra le lacrime al demone, il quale impressionato dall’amore che gonfiava il suo cuore le volle effettivamente dare un’occasione.

Ora la giovinetta per riavere indietro la sua dolce metà avrebbe dovuto prevedere la sorte che il demone aveva in serbo per il giovane amante. L’enigma non le parve insormontabile, tanto più che la risposta le balenò immediatamente in testa: lei era certa, il demone avrebbe cancellato il suo ricordo nel cuore del giovane.

Non passò un istante che subito, però, le parve chiaro il tranello che il fato le aveva riservato: qualunque cosa avrebbe fatto il demone, infatti, non sarebbe stato di parola. Se avesse effettivamente cancellato il reminiscenza dell’amore che il giovane provava per la ragazza, a nulla sarebbe poi valso aver dato soluzione all’enigma. Se, invece, avesse concesso ai due amanti di ritornare l’uno nelle braccia dell’altra, l’epilogo non sarebbe stato quello indicato dalla ragazza, per cui il giovane avrebbe dovuto soggiacere a quanto predetto dalla sua amata.

Avuto coscienza dell’inestricabile situazione nella quale, suo malgrado, s’era venuta a trovare si disperò per trovare un rimedio e uscire così dall’impasse. Un via d’uscita per spezzare questa sorta di tragico anello di Moebius doveva esserci, si ripeteva di continuo, ma per quanti sforzi facesse la sua era una lotta contro i mulini a vento.

Mai e poi mai avrebbe mollato, mai si sarebbe data per vinta, ed in effetti i giorni si fecero settimane, le settimane mesi e i mesi anni, ma le tenace lotta alla ricerca d’una soluzione non pareva giungere ad una conclusione.

Il dilemma che la sorte le aveva riservato, infine, le consumò l’anima, fino a farle dimenticare la ragione per la quale stesse lottando, e così, un bel giorno, si ritrovò a ricominciare una nuova vita che sentiva, però, mancante d’un qualcosa. Vinta da se stessa, infatti, era divenuta un’altra persona, obliando il ricordo del suo cuore.

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